IL C.S. Il Gabbiano è stata la prima struttura a Ladispoli ad offrire la terapia in acqua per i soggetti diversamente abili; il tutto iniziò nella stagione 1999/2000 quando la Prof.ssa Barbara De Sanctis, laureata all’ I.S.E.F.( Istiituto Superiore di Educazione Fisica ) di Perugia propose al Propietario e Presidente del Centro Giancarlo Deleuse, di inserire questa attività nel suo centro visto che già da diversi anni aveva dato degli ottimi riscontri nella piscina di Perugia dove svolgeva la medesima attività.
Da allora sono passati 19 anni ed affiancata dall’Istruttore e Tecnico federale Enrico Pellecchia , ancora oggi il Gabbiano offre questo servizio in tutto il territorio circostante . Negli anni sono stati molto importanti le collaborazioni con le cooperative e i servizi sociali del comune che hanno permesso agli utenti di usufruire di questo servizio a prezzi convenzionali.
In circa venti anni di attività centinaia di utenti di Ladispoli, Cerveteri, Aranova, Torrimpietra, Fiumicino ed Ostia hanno frequentato il circolo ottenendo dei grandi benefici. Alcuni dei primi utenti, ancora oggi, frequentano il centro avendo acquisito grandi benefici fino ad arrivare ad una completa autonomia in acqua al completamento delle nuotate e con conseguente inserimento nei corsi di nuoto.
Il termine handicap deriva dal mondo ippico dove l’ handicapper (arbitro) imponeva ad alcuni fantini penalità ( gli handicap ) affinchè tutti i concorrenti fossero nella medesima condizione di partenza.
In seguito è stato assunto per indicare peso, impedimento, impaccio, svantaggio.
In Italia è entrato nel linguaggio per sottolineare la difficoltà cui è sottoposto una persona che, per una menomazione di qualsiasi genere non è in grado di esercitare le funzioni svolte, di norma, dalle altre persone che si trovano nelle sue stesse condizioni di età, ambiente e stato sociale.
L’abilità motoria svolta in acqua può avere effetti terapeutici notevoli in vari settori dello sviluppo globale.
In acqua i disabili possono raggiungere una migliore AUTOSUFFICIENZA, con possibilità di esprimere e migliorare gestualità funzionali.
• Possibilità di eseguire esercizi attivi con ridotto impegno cardiovascolare e ridotta fatica muscolare.
• Potenziale riduzione, rispetto ai programmi di sola rieducazione motoria a “ SECCO “ dei tempi necessari a conseguire gli obiettivi di funzionalità preconizzati , nell’ ambito di protocolli terapeutici e di programmi personalizzati.
• Possibilità di trasferire, sulla terra, i benefici conseguiti dall’attività svolta in acqua.
Tutto ciò, dunque, è molto più di uno sport, è per loro un rilassamento generale, che favorisce lo sviluppo a diversi livelli, possono essere portati in modo “ GIOCOSO “ ad assaporare un successo molto importante.